Blower Door - il test di tenuta all’aria
Insieme ai sempre piú vincolanti requisiti in tema di isolamento termico che i nuovi edifici devono soddisfare, è cresciuto negli utlimi anni l’interesse e la necessitá anche di controllare la permeabilitá all’aria dell’involucro abitativo. Nella dimostrazione teorica del fabbisogno energetico di un edificio infatti, la perdita di calore per ventilazione viene considerata solo in modo “approssimativo”; con il Blower-Door-Test è possibile concretizzare questo parametro, consentendo di intervenire prontamente per correggere eventuali errori di esecuzione.
Il procedimento del Blower-Door-Test si é sviluppato negli Stati Uniti intorno al 1970, ed è oggi un metodo largamente applicato per verificare la tenuta all’aria dei nuovi edifici.
In linea di principio si va a misurare la permeabilitá all’aria dell’involucro di una singola unitá abitativa o dell’intero edificio con l’ausilio di un ventilatore incassato in un telaio applicato in corrispondenza di una porta che puó essere a seconda delle necessitá quella di ingresso, quella di un balcone o quella verso un locale aperto comunicante con l’esterno. Durante la prova tutti i serramenti devono rimanere chiusi mentre le porte interne devono rimanere aperte. Le misurazioni avvengono registrando la differenza di pressione (depressione e sovrapressione) tra l’ambiente interno e quello esterno. Lo strumento viene regolato in modo che rispetto all’ambiente esterno, venga raggiunta una differenza di pressione man mano crescente da 10 sino a circa 60 Pascal (1Pa = 1N/m2). I dati significativi per ogni misurazione sono la differenza di pressione raggiunta e l’intensitá del flusso d’aria. Questi vengono registrati ed interpolati in una curva (funzione matematica) nella quale il flusso d’aria puó essere rilevato esattamente in corrispondenza di 50 Pascal. Il Blower-Door-Test viene eseguito in due fasi differenti: nella prima l’aria viene aspirata dai locali (depressione) ed immessa nell’ambiente esterno; nella seconda l’aria viene aspirata dall’ambiente esterno e immessa nei locali (sovrappressione).
La procedura di misurazione per la determinazione della permeabilitá all’aria di un edificio avviene seguendo Norma UNI EN 13829. Ció che si ricerca è il cosiddetto valore n50, ovvero il “tasso di ricambio d’aria ad una differenza di pressione di 50 Pascal”. Il valore n50 rappresenta il rapporto tra il flusso d’aria registrato e il volume interno dell’edificio o dell’appartamento. La Direttiva Tecnica Casa Clima indica, ad esempio, per una classe energetica A un n50 massimo pari ad 1. Il che vuol dire che il volume d’aria immesso corrisponde esattamente al volume netto interno riscaldato.
Thomas Schrentewein
www.lignaconsult.com
Edilidee 2012
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